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Ce l’abbiamo fatta!

 
     
   
   
   
   
     
     
     
     
 
 
     
  A differenza dell’ARTICO, che è una distesa piana al livello del mare, l’ANTARTIDE oltre che essere mediamente più fredda, è costellata da catene montuose con ghiacciai, crepacci e saliscendi continui. In più il Polo Sud geografico è a 3.000 metri di quota: il che vuol dire temperature più estreme (mediamente si calcola un grado ogni 100 metri di dislivello) e ossigenazione ben inferiore. L’ANTARTIDE è considerata il deserto più ostico del pianeta, senza vegetazione e con una percentuale di ossigeno inferiore alla media. Tutto ciò, nonostante una buona preparazione atletica ed un buon acclimatamento, renderà la spedizione assai complessa e la fatica improba. Tutti questi fattori, uniti alle difficoltà logistiche, hanno sempre reso il Polo Sud una meta scarsamente appetibile anche per i professionisti.  
     
     
 
Si tratterà di un progredire lento e faticoso, trainando slitte e portando zaini con carichi rilevanti: tende, sacchi a pelo, materassini, attrezzatura da campo, viveri e soprattutto gas. Già, sembra strano, ma senza il gas (stimati circa 40 kg) non c’è possibilità di sopravvivenza. Con il gas si scioglie la neve per l’acqua da bere (4 o 5 litri al giorno), si cucina, e magari ci si scalda anche. Perchè il freddo ed il vento saranno gli ostacoli peggiori. Raffiche ben oltre i 100 km/ora possono spazzare i ghiacci abbassando così le temperature, da reali a percepite (statisticamente si calcola un grado ogni 10 Km/ora), di svariati gradi. I pesi all’inizio saranno tra gli 80 ed i 90 kg a testa: molti ma sempre meno di quanto portato nell’avvicinamento al Mc Kinley quando anche l’attrezzatura alpinistica completa aveva il suo peso.
 
     
     
  Le giornate scorreranno lente, senza che il buio sopraggiunga mai, un passo dopo l’altro, per circa 8/10 ore al giorno prima della sosta per attrezzare il campo, piantare le tende, costruire i muri per il riparo dal vento, cucinare la cena ed, infine, il meritato riposo. Per poi smontare il campo, riassemblare i carichi e ripartire... Così per giorni, attraversando paesaggi incontaminati e mozzafiato nella pace più assoluta, fino all’agognata metà: la base AMUNDSEN-SCOTT con l’ANTARCTIC DOME, la semisfera a specchio simbolo del POLO SUD. Da là un volo, che riporterà a casa alcuni ricercatori, li farà tornare a Patriot Hills e poi a Punta Arenas in Cile.  
     
 
 
     
   
     
 
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